(
Académie Française). Istituto sorto
dalle riunioni letterarie di Godeau, Habert, Malleville, Sérizay,
Chapelain, Giry e Gombauld; fu organizzato dal cardinale Richelieu nel 1635.
Soppressa dalla Rivoluzione nel 1793, l'
A.F. fu sostituita (1795)
dall'
Institut de France, cui venne annessa come "classe" nel 1803, e
infine riorganizzata definitivamente durante la Restaurazione. I membri possono
essere solo quaranta, "i quaranta immortali"; il segretario perpetuo è il
membro più eminente. L'
A.F. è stata ampiamente criticata
per il suo attaccamento a una forma di classicismo retorico, che non ammette gli
indirizzi filosofici e letterari innovativi; è stata anche accusata di
aver limitato, codificandola nel
Dictionnaire de la langue
française e nella
Grammatica, la lingua francese e di aver
escluso grandi letterati quali Molière, Diderot, Pascal, Balzac,
Baudelaire. L'
A.F. conserva, però, tuttora una grande importanza
nell'ambito della cultura francese.